L’arma del delitto di Chiara Poggi: ricerche vicino alla casa della nonna delle gemelle Cappa
2 min read
Le dichiarazioni di un testimone, le nuove indagini, il possibile ruolo delle cugine di Chiara. In corso le ricerche nel canale di Tromello: iniziato lo svuotamento
Le ricerche della presunta arma del delitto usata nell’omicidio di Chiara Poggi si stanno concentrando su una roggia in via Fante d’Italia a Tromello, piccola località vicino a Garlasco. Iniziate le operazioni di svuotamento del canale
Secondo quanto ricostruito si tratta di un nuovo fascicolo di indagine nato da una testimonianza raccolta dalla trasmissione Mediaset «Le Iene» di un uomo che ha raccontato di avere visto una donna, asseritamente identificata nella cugina di Chiara Poggi, Stefania Cappa (non indagata), che sarebbe stata vista dal testimone gettare un oggetto metallico pesante all’interno del canale.
Per questo gli inquirenti coordinati dalla procura di Pavia hanno deciso di scandagliare il piccolo corso d’acqua, anche se a distanza di 18 anni dal delitto sono poche le speranze di trovare qualcosa di utile. Tuttavia, si tratta di un accertamento che non è mai stato compiuto durante le indagini dell’epoca.
La roggia si trova infatti accanto ad una vecchia abitazione di proprietà della nonna delle gemelle Cappa, nella quale all’epoca dell’omicidio viveva il fratello maggiore che però il 13 agosto 2007 si trovava all’estero in vacanza. A dare impulso a questi nuovi accertamenti, anche la testimonianza di un operaio, Marco Muschitta, che aveva raccontato gli inquirenti di avere visto Stefania Cappa mentre in bicicletta si allontanava dalla zona di via Pascoli con in mano un grosso oggetto, simile ad un attizzatoio da camino. Una testimonianza che i carabinieri e la procura di Vigevano avevano però ritenuto non credibile, così come i giudici durante il processo ad Alberto Stasi, visto che al termine del verbale l’operaio aveva ritrattato sostenendo di «essersi inventato tutto».
Tuttavia, nelle intercettazioni successive, parlando con il padre, Muschitta aveva confermato di avere detto agli investigatori quanto aveva visto lasciando intendere che erano stati gli stessi carabinieri a consigliargli di mettere quella frase a verbale.
Gli investigatori dell’Arma di Milano, nel corso delle nuove indagini, hanno però risentito il testimone ritenendo affidabile la sua testimonianza. Da qui i nuovi accertamenti.
Le gemelle Cappa erano comparse nella intricata vicenda del delitto di Garlasco, da un punto di vista mediatico, per la loro comparsata sotto casa della cugina con una fotografia che le ritraeva insieme durante una serata. Immagine che però si era rivelata un fotomontaggio, rivelando invece che i rapporti tra le cugine non erano così stretti e idilliaci come erano stati descritti dalle ragazze.
Vai a tutte le notizie di Milano
Iscriviti alla newsletter di Corriere Milano
14 maggio 2025 ( modifica il 14 maggio 2025 | 12:56)
© RIPRODUZIONE RISERVATA