come cambiano utili e quotazioni
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Dal Liberation day del 2 aprile, quando Trump ha annunciato dazi a tutto il mondo, al 7 aprile la Borsa di Milano ha perso quasi il 15%. Performance paragonabile a quella dei tempi dell’invasione russa in Ucraina (-15%), a quella dei giorni post-Brexit (-16%) e non molto lontana da quella dell’attacco alle Torri gemelle (-24%). Poi è partito un recupero, tanto che ora l’indice di Piazza Affari perde ora “solo” il 6,43% dalla sera del 2 aprile. Dunque oggi, dopo il rimbalzo e nel mezzo della pausa pasquale, è giusto porsi qualche domanda: il listino milanese (dopo la caduta e la parziale ripresa) sconta nei prezzi il calo degli utili possibile delle aziende?
Insomma: alle quotazioni attuali la Borsa di Milano è troppo pessimista, ancora ottimista oppure è correttamente prezzata? Il rimbalzo visto questa settimana può proseguire? Secondo i calcoli di Alberto Villa, responsabile ricerca azionaria di Intermonte, si può dire che oggi la Borsa italiana incorpori nei prezzi lo scenario base prevedibile. Dunque è correttamente prezzata. Ma, data l’elevata incertezza, questo non è garanzia di nulla.
I multipli di Milano
Secondo le stime di Intermonte, la guerra commerciale lanciata da Trump abbatterà gli utili di Piazza Affari: «Ci aspettiamo – spiega Villa – che i profitti delle aziende quotate a Milano possano essere rivisti al ribasso del 5-10%». Le valutazioni della Borsa sono già scese: se prima dei dazi il rapporto tra prezzi delle azioni e utili delle aziende era intorno a 12 volte a Piazza Affari, ora è sceso fino a 10,5 volte. «Queste nuove valutazioni incorporano già il taglio delle stime sugli utili», osserva Villa.
Per cui le quotazioni attuali di Piazza Affari potrebbero essere equilibrate ora. Ma solo in linea teorica: la revisione al ribasso dei profitti del 5-10% è calcolata in base allo scenario attuale in cui la Casa Bianca dimostra la volontà di trattare con gli altri Paesi e di trovare accordi soddisfacenti per tutti. Se lo scenario dovesse peggiorare, allora tutto potrebbe cambiare. Ma dato che nessuno può saperlo, è impossibile fare vere previsioni.
L’impatto sugli utili
Inoltre la revisione al ribasso degli utili del 5-10% è solo una media. «Come il pollo di Trilussa», commenta Villa. Perché l’impatto della guerra dei dazi non è uniforme su tutti i settori. «Alcuni comparti erano già in sofferenza prima del 2 aprile – osserva Villa -. Alcuni settori industriali, come quello automobilistico per esempio. Ma anche le componenti auto, gli industriali o gli energetici penalizzati dal calo del prezzo del petrolio. Qui la guerra commerciale ha un effetto importante e arriva su una sofferenza pregressa.