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Milano, lavori alla piscina Cozzi in cambio di negozi, ambulatori e uffici. La gestione resterà a Milanosport

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di
Maurizio Giannattasio

Rilancio dell’impianto tramite una partnership pubblico-privato. A differenza di Lido e Scarioni, la piscina rimarrebbe in gestione alla partecipata comunale

Di solito funziona così: ti ristrutturo una piscina o un edificio pubblico senza che tu Comune debba tirare fuori un euro. In cambio prendo la gestione del bene per un certo numero di anni, così non solo rientro dell’investimento ma ottengo il mio margine di profitto. La procedura è molto più complicata di come è stata descritta, tra avvisi pubblici, gare e diritto di prelazione, ma è la modalità tradizionale in cui si declina il partenariato pubblico-privato. Per la piscina Cozzi potrebbe però andare diversamente. Palazzo Marino nei giorni scorsi ha ricevuto una proposta di riqualificazione dell’impianto realizzato tra il 1933 e il 1934, su progetto dell’architetto Luigi Secchi, da parte di Rimond, azienda internazionale di ingegneria e costruzioni, in collaborazione con il Politecnico e l’Istituto per il credito sportivo e culturale. 

L’operatore privato riqualificherebbe a proprie spese sia la piscina sia il resto della struttura, lasciando poi in gestione la piscina a Milanosport e gestendo, invece, direttamente, il resto degli spazi. Quindi, a differenza del Lido e della Scarioni, la gestione della piscina rimarrebbe in mano pubblica con tutto ciò che comporta dal punto di vista delle tariffe. Il condizionale è d’obbligo, visto che come ha detto l’assessore allo Sport, Martina Riva «È la prima volta che riceviamo un partenariato pubblico-privato completamente nuovo e diverso da quelli precedenti. Credo che sia una strada da esplorare, ma per come stanno andando le cose, con i tagli, dobbiamo far di tutto per garantire l’interesse pubblico di un gioiello come la Cozzi che verrebbe riqualificata a costo zero per il Comune».

Gli uffici dello Sport sono al lavoro per capire se la strada è praticabile. Attualmente la zona piscina occupa 3.600 metri quadrati (due vasche), la palestra di scherma 800, il centro di fisiologia 230, gli uffici e gli spazi amministrativi 1.050. Restano inutilizzati circa 3mila metri quadri su vari livelli. La proposta prevede di riqualificare l’intera struttura con il privato che «valorizzerà» i 3mila inutilizzati con un ristorante, un negozio di attrezzature sportive, un centro medico all’avanguardia, uno spazio di coworking.

La procedura è lunga. La legge prevede che un privato possa presentare un documento di fattibilità, con più ipotesi alternative di riqualificazione, tra le quali poi il Comune potrà scegliere. A quel punto l’amministrazione dovrà rivolgersi al mercato per verificare se ci sono altri soggetti interessati e a mettere in gara il tutto. Per i lavori veri e propri sono previsti due anni.

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1 marzo 2025 ( modifica il 1 marzo 2025 | 09:14)