Il procuratore: “Bus imbevuto di benzina era una bomba vagante”

MILANO (7 aprile 2021) – Duro intervento del procuratore generale Lucilla Tontodonati: “Il fatto accaduto è di una gravità che balza agli occhi di ognuno di noi. Nelle modalità si evidenzia in modo chiarissimo la finalità di terrorismo. Il bus imbevuto di benzina era una bomba vagante”. Il procuratore ha poi proseguito: “Un lupo solitario che ha causato un gravissimo allarme sociale tanto più in uno scenario mondiale. Quando le organizzazioni terroristiche dicevano: chiunque può fare il Lupo solitario ed effettuare attentati senza dover essere collegato ad alcuna rete terroristica”. Il procuratore ha quindi chiesto la conferma della condanna a 24 anni: “E’ una pena congrua”.

CREMA (7 aprile 2021) – Si è aperto questa mattina, davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano, il processo nei confronti di Ousseynou Sy, l’ex autista di Autoguidovie condannato, in primo grado (il 15 luglio 2020), a 24 anni di reclusione per atto terroristico: il 20 marzo 2019 sequestrò 50 bambini, due professori e la bidella della scuola media Vailati per protestare contro la politica migratoria italiana. Un viaggio di terrore sul bus bloccato a San Donato Milanese dai carabinieri e andato in fiamme con i bimbi salvi per miracolo. Sy, un lupo solitario che voleva arrivare a Linate, sognando di rientrare in Africa salutato come un eroe dopo l’atto terroristico. «Se vengo condannato, se volete condannarmi, fate pure, ma non potete farmi nulla di più di quanto sia già stato fatto ai migranti che sono morti in mare. Ricordatevi che il mio gesto aveva il solo scopo di salvare vite umane. Rinnovo le mie accuse contro Salvini e i crimini dell’umanità». Furono le ultime parole pronunciate il 15 luglio da Sy, prima che la Corte d’assise si ritirasse in camera di consiglio. Parole pronunciate con disprezzo: «Il decreto Salvini uccide deliberatamente. Il governo di quell’epoca lucra per avere voti, il decreto Salvini è stato criticato da tutto il mondo, perché salvare vite umane è doveroso». Per la Corte d’Assise, non vi è la prova che l’ex autista abbia appiccato l’incendio al pullman cosparso di benzina. E nemmeno che volesse uccidere la scolaresca, i professori e la bidella. Ma, come è scritto nelle 137 pagine di motivazione della sentenza, «risulta provato che ha coscientemente posto in pericolo di vita gli ostaggi». Ed ha agito «con finalità di terrorismo: aveva ponderatamente individuato come vittime le due scolaresche, sia perché meno in grado di ribellarsi, sia per il più drammatico impatto che la scelta di questi ostaggi avrebbe avuto per il Paese. La potenzialità offensiva dei suoi gesti era stata in concreto elevatissima e posta in essere in tal modo per intimidire a livello individuale e collettivo la popolazione, creando una situazione di terrore, così da poter avanzare richieste alle Pubbliche autorità». Sy partecipa all’udienza in collegamento video dal carcere di Ferrara. La sentenza bis è attesa per venerdì.

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07 Aprile 2021