«Sono pentito, ho capito di aver fatto una cosa grave». Si stringe il cerchio intorno ai complici

«Sono pentito, ho capito di aver fatto una cosa grave». Si stringe il cerchio intorno ai complici

Ha detto di essersi «pentito e di aver capito di aver fatto una cosa molto grave». Sono state alcune delle prime parole che Alex Baiocco – uno dei tre ragazzi responsabili di aver teso un cavo d’acciaio in mezzo a viale Toscana la notte di giovedì – ha pronunciato venerdì mattina nell’interrogatorio davanti al gip Domenico Santoro durante l’udienza di convalida dell’arresto. Il giudice s’è riservato di decidere sia sulla convalida sia sull’eventuale misura cautelare alla quale sarà sottoposto il 24enne accusato di strage, attentato alla sicurezza dei trasporti, blocco stradale e ricettazione. Assistito dall’avvocato Dario Trovato ha risposto a tutte le domande del giudice al quale avrebbe anche spiegato i motivi del gesto. Non avrebbe fatto riferimento a droghe o sostanze che avrebbero assunto giovedì notte. I carabinieri stanno lavorando per identificare i due complici e i risultati potrebbero arrivare già nelle prossime ore. 

Chi è Alex Baiocco

La passione per la musica, per la tastiera, il suo strumento. Quello che Alex Baiocco – il 24enne di Milano arrestato giovedì in viale Sabotino con l’accusa di strage, attentato alla sicurezza dei trasporti, blocco stradale e ricettazione – chiamava «la terapia». Magro, alto, capello lungo castano tinto di biondo, look dark, tendente all’emo, Baiocco è stato arrestato dopo aver teso con altri due complici un cavo d’acciaio lungo viale Toscana, in direzione di viale Isonzo, in mezzo a una delle strade più trafficate di Milano, sulla circonvallazione esterna. 

Visto da un testimone (in questo articolo il suo racconto) che ha chiamato i carabinieri, era stato bloccato dai militari del Nucleo radiomobile mentre si incamminava verso Porta Romana, dove è domiciliato. Il giovane aveva ammesso le sue responsabilità dicendo di aver fatto una «ca…ta perché mi annoiavo». 

«Un gioco». Gli altri due complici, che dovranno essere identificati ma che le forze dell’ordine conoscono anche grazie alle interlocuzioni social dei tre, avevano raccontato proprio sui canali social le ore prima della notte di follia che è culminata con il filo metallico teso come trappola in viale Toscana: giro in scooter a noleggio, l’arrestato senza casco, e canne. Poi la fuga a bordo di uno scooter mentre il 24enne si è allontanato a piedi. 

Sui social network di Baiocco, con precedenti per furto, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e ricettazione e una segnalazione per consumo di stupefacenti, sotto alcuni vecchi post, alcuni iscritti hanno iniziato a commentare con accuse come «Assassino». Ai carabinieri Baiocco aveva detto di aver conosciuto i complici sui social, versione confermata davanti al gip, e ha fornito agli inquirenti i profili Instagram e i nomi con cui si conoscevano.