«Due nuovi impianti fuori Milano? Impossibile, troppo vicini al Parco Sud»

«Due nuovi impianti fuori Milano? Impossibile, troppo vicini al Parco Sud»
«Due nuovi impianti fuori Milano? Impossibile, troppo vicini al Parco Sud»

«Due stadi così vicini non possono coesistere». Il sindaco Beppe Sala porta acqua al suo mulino e boccia senza appello la possibilità che Milan e Inter costruiscano il loro nuovo impianto in aree verdi e a un tiro di schioppo l’uno dall’altro. I rossoneri a San Donato e i nerazzurri a Rozzano. Non solo per problemi legati al traffico e alla sicurezza, ma anche perché sono nelle vicinanze e vanno a insistere su un’area agricola come il Parco Sud.

«Conosciamo il territorio e quando si pensa di costruire qualcosa di imponente, si pensa al Sud di Milano perché al Nord spazio non c’è, è completamente antropizzato — ragiona Sala —. Vuol dire però inserirsi in aree verdi e due stadi così vicini è ovvio che non potrebbero coesistere. Non so come sia ipotizzabile fare a pochissima distanza due impianti del genere». Parole che hanno immediatamente provocato centinaia di reazioni sui social. La principale obiezione è che in altre città europee la coesistenza di due o più impianti, anche molto più vicini rispetto a San Donato e Rozzano, è la prassi. A partire da Londra dove convivono più stadi. Un conto però — secondo il ragionamento di Sala — è realizzare un impianto in una zona infrastrutturata, servita da mezzi di trasporto, un’altra andare a costruire su un’area verde priva o comunque carente per quanto riguarda la mobilità.

Da parte sua il sindaco, ed è facilmente comprensibile il motivo, insiste sulla riqualificazione di San Siro. «Tifo San Siro per mille motivi». Il progetto di WeBuild arriverà entro la fine del mese e «sono certo che arriverà una proposta realizzabile sia per quanto riguarda i costi, sia per i tempi sia per le problematiche legate allo svolgimento dell’attività sportiva». Dopodiché toccherà ai due club scegliere la strada da seguire.

Resta però più di una grande incognita. A partire da cosa deciderà di fare il nuovo azionista dell’Inter. Il sindaco non ha ancora incontrato i rappresentanti del fondo Oaktree: «E non so quale può essere la loro linea sullo stadio. Per me è importante perché ho bisogno di sapere quale sarà il destino di San Siro».

Un Meazza orfano delle squadre, per di più vincolato, resta il peggior incubo per Sala. Anche per il possibile danno erariale, visto che San Siro non può essere demolito ed è inserito tra i cespiti del Comune con un valore di cento milioni. «In quel caso — conclude Sala — dovrò trovare un’altra soluzione».