Sicurezza a Milano, la cronaca non sostituisca la politica

Sicurezza a Milano, la cronaca non sostituisca la politica
Sicurezza a Milano, la cronaca non sostituisca la politica

In ogni periodo della civiltà umana le città hanno sempre subito e affrontato il tema della sicurezza. Questione, è bene ribadirlo, mai risolvibile con bacchette magiche o con provvedimenti salvifici. Si parla molto ultimamente della sicurezza a Milano. Segnali che la situazione stia peggiorando ce ne sono ed è bene non sottovalutarli, ma anche la sopravvalutazione sarebbe un errore identico.

Sicurezza a Milano, la situazione è più sotto controllo che altrove

Paragonata ad altre città europee e internazionali, la situazione infatti sembra molto più sotto controllo. Non certo per qualche merito particolare, probabilmente conta di più il “disordine” urbanistico che ha consentito a molte città italiane, per esempio, di non avere ghetti stile banlieue (se qualcuno sostiene il contrario, non ha mai visto una banlieue). Ciò di cui invece si dovrebbe avere maggiore consapevolezza, dicendo finalmente una verità liberatoria, è che non è mai esistito un “modello Milano”.

Piuttosto, alcune caratteristiche storiche, sociali, culturali ed economiche milanesi, frutto di secoli di evoluzione, hanno permesso a questa città di sostenere i grandi cambiamenti con un piglio diverso. Al tempo stesso, un accorato appello: ci sono le elezioni europee, i temi sono tanti e mai come in questo periodo decisivi.

Il posizionamento internazionale del nostro continente in tempi davvero delicati, la questione di una maggiore integrazione politica, la difesa comune, le strategie economiche e ambientali, il problema migratorio e le conseguenze a esso collegate. L’appello è che si parli di questi grandi temi storici senza sfruttare la bieca cronaca quotidiana per qualche voto in più. La cronaca non può sostituire la politica e la necessità di grandi visioni.